Pastorale Giovanile Brindisi Montagna (PZ)


Gli Utenti Scrivono...


Pigrizia Spirituale

Ciao ragazzi, vorrei sottoporre alla vostra attenzione delle parole che una mattina di qualche settimana fa mi sono trovata, per grazia di Dio, a leggere riguardo ad un argomento di cui non si sente parlare così di frequente, ma che pure è uno dei vizi che più affligge l’uomo di oggi: la pigrizia spirituale. Chi vi scrive non ne è esente (purtroppo)! Quale tempo migliore per parlarne, se non quello presente? Lo sottolinea anche il nostro caro Arcivescovo, don Giovanni, nel suo messaggio quaresimale: “Fermarsi e ritornare sui nostri passi, con umiltà e nella consapevolezza delle nostre contraddizioni e incoerenze, scrollarsi di dosso tutto ciò che appesantisce e rallenta il cammino, scuoterci dalla pigrizia spirituale, rientrare in sé stessi per verificare la nostra distanza da Dio, la nostra lontananza da Lui.

Nel 1948 il governo rumeno dichiarò fuorilegge la Chiesa greco-cattolica, perseguitando chiunque vi rimanesse fedele. In quel contesto di ateizzazione, dove il mondo del peccato sembra prendere il sopravvento (chi parlava di “corsi e ricorsi storici” non aveva poi tutti i torti! Del resto, il cuore dell’uomo è sempre lo stesso…), si inserisce la vicenda umana, spirituale e mistica di suor Maria-Ionela, reclusa per dieci anni a causa della sua fede. In quegli anni di prigionia, di isolamento e di silenzio scrive alcune meditazioni frutto di un dialogo profondo ed intimo con il Cristo. Anzi, suor Maria-Ionela fa parlare quasi sempre il Cristo. Ella induce il lettore ad intuire la presenza e l’opera dello stesso Figlio di Dio!

Leggete queste pagine, a me sono risultate davvero utili!

(Cliccate sull'immagine per ingrandirla)
Picture
Non fatevi ingannare! Molto probabilmente la maggior parte di voi sente lontane da sé queste parole, o perché pensa che non possano interessarla o perché sembrano parlare di un percorso difficilmente perseguibile. Non abbiate paura! Non a caso, quelle pagine parlano di passi, di tappe. La prima indicata consiste proprio nel meditare sulla “sete della vita spirituale”. È presente nel cuore dell’uomo? O meglio, è presente nel mio cuore? La sperimento? Queste domande prima di scriverle a voi, le ho poste a me. Beh, io non ho dubbi! Appena mi fermo, la sento. Ovunque mi giri a guardare, la vedo. Un po’ di domeniche fa, don Cesare ha tenuto la guida all’ascolto di due sonate di Beethoven, “Al chiaro di luna” e “Les adieux”. Ebbene, le note dei grandi geni lo attestano: l’esistenza umana è tutta permeata da quella “sana tristezza” che deriva dal desiderio di afferrare la Felicità, quella con la “F” maiuscola, dal tendere le braccia nel tentativo di abbracciarla in tutta la sua infinita grandezza, senza tuttavia riuscirvi appieno… Come quando si desidera vivere un amicizia in tutti i suoi aspetti, ma la distanza dell’amico costringe ad assaporarne solo qualche aspetto, per gustarla appieno quando egli ritornerà.

Consapevoli di questo e interpellati personalmente, non possiamo far altro che procedere alla realizzazione del nostro programma di vita spirituale, secondo passo. Beh, pensate sia semplice? Per me non lo è stato. A stendere un programma non ci vuole poi tanto, ma essere perseveranti nel rispettarlo non è affatto semplice. Basta però essere risoluti: “Mi serve… ricomincio”. Sì, proprio così, ricomincio. Perché ogni mattina vi ritroverete nel letto a parlare a voi stessi, in un dialogo combattuto: E’ già suonata?... Dai, alzati!… Uff!... E’ trascorso già un minuto… Ma ieri sera era tardi… Colpa tua! Se avessi rispettato l’orario…” E così di seguito.

Dalla basso della mia esperienza, posso dirvi che neppure l’attualizzazione del terzo passo è così immediata. Evitare le conversazioni prolungate e superflue è in linea con quanto ci chiede Gesù: «Sia invece il vostro parlare: "Sì, sì", "No, no"; il di più viene dal Maligno.» (Mt 5, 37). Così facendo, non solo creeremo un ambiente favorevole al raccoglimento interiore per combattere il vizio della pigrizia spirituale, ma eviteremo di esporci alla tentazione del pettegolezzo. Devo confessarvi di non essere, poi, una grande maestra di troncamento di conversazioni, ma conosco qualcuno che vi riesce, seppure attirandosi accuse di superbia. Ciò, però, non ci sorprende … Non sono forse, i cristiani, chiamati ad essere segno di contraddizione?  

Un consiglio che mi sento di darvi sul quarto passo, quello dell’adorazione eucaristica, è di mettervi alla presenza del Signore e di rimanervi, anche in quei giorni in cui vi sembra di non avere proprio niente da dirGli, né avete l’impressione che vi dica qualcosa. Egli c’è ed opera! Questa apparente perdita di tempo educherà l’udito sordo del nostro cuore a mettersi in ascolto della voce per niente prepotente di Dio.

Ciascun passo presuppone quello precedente. E non pensate che, giunti al quarto, tutto sia compiuto! Vi capiterà di vacillare in uno, o in più di uno, dei quattro passi. Non per questo dovete scoraggiarvi o sospendere ciò che prevedono i passi successivi per recuperare prima quello perduto… Perseverate in ciò che vi riesce bene e correggetevi in ciò che vi risulta più difficile attuare.

Un’ultima cosa: anche tu che sei più scettico, prova! Sperimenta! Posso dirti che alla base del mio cammino spirituale c’è la continua chiamata di Cristo e la curiosità e la decisione di prendere sul serio la mia vita.

E poi non dimenticate le parole che suor Maria-Ionela fa dire a Gesù: “Alzati dal letto della pigrizia spirituale e cammina! Io ti aiuto! Su!”